Cambia l’esame della patente e diventa ‘mini’

L’esame per ottenere la patente di guida diventa ‘mini’. Da lunedì 20 dicembre il numero dei quiz di teoria diminuisce e passa da 40 a 30, ma il tempo a disposizione per completare la prova si riduce da 30 a 20 minuti. Con la riduzione delle domande scende poi anche il numero di errori consentiti, che non sono più 4, ma al massimo 3: con il quarto quindi scatta la bocciatura. La nuova versione della prova di teoria è prevista dal decreto del Ministero delle Infrastrutture e mobilità sostenibili del 27 ottobre 2021, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 9 dicembre, cui ha fatto seguito la circolare della Direzione Generale della Motorizzazione che ha stabilito la data di entrata in vigore con il 20 dicembre 2021.

Conferma per la modalità di esecuzione informatizzata 

Chi pensava di cavarsela meglio con il nuovo esame per la patente non deve farsi ingannare dalla parola ‘mini’, perché essere promossi potrebbe risultare più complicato. Le modalità di esecuzione della prova però non cambiano, e restano informatizzate, e viene confermato anche il metodo casuale di estrazione delle proposizioni per la composizione della scheda da sottoporre a chi fa l’esame. I candidati dovranno rispondere vero o falso alle varie domande.

L’esame di teoria è sempre il vero scoglio da superare

Nel percorso per ottenere la patente, l’esame di teoria si conferma come il vero scoglio da superare. Nel 2020, 424.752 cittadini hanno superato la prova di guida, e ottenuto la patente B, pari all’87,8% di tutte le persone che hanno sostenuto i quiz. Ma la guida è solo la fase finale del test. Prima bisogna infatti superare proprio i quiz di teoria, dove il dato degli idonei si ferma al 70,2%. Poco meno di un terzo di chi prova l’esame non riesce infatti a superarlo (29,8%).
Tra le regioni, la percentuale più alta di bocciati alla teoria si registra nel Lazio (36,3%), seguito da Liguria (31,1%) e Campania (31%). Il dato migliora leggermente in Emilia Romagna (27%) e Veneto (27,6%), riferisce Ansa. 

La modifica non interessa le patenti C, D e AM, ma solo A e B

La modifica non interessa le patenti C, D e AM, quest’ultima per guidare i ciclomotori, e gli esami che subiscono il ridimensionamento sono solo quelli che riguardano le patenti A1, A2, A, B1, B e BE. La riforma del Codice della Strada, dello scorso 10 novembre, ha prolungato però la validità del foglio rosa, passato da 6 mesi a un anno. Questa agevolazione consente a coloro che devono effettuare l’esame di guida di poter ripetere la prova pratica per ben tre volte (prima erano due). Tra le novità, anche la deroga sul limite di potenza delle auto utilizzate, da rispettare durante i primi 12 mesi in cui si è conseguita la patente B.
È infatti consentito ai conducenti freschi di patente di guidare un’auto di qualsiasi potenza, ma solo se accompagnati da una persona in possesso della stessa tipologia di patente da più di 10 anni e di età non superiore a 65 anni.

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