È boom di assunzioni, ma le imprese venete non trovano personale

Un paradosso nel mondo del lavoro: l’83% delle imprese venete vuole assumere nei prossimi 6 mesi, ma l’88% non riesce a trovare personale. Solo l’8% non intende ampliare l’organico, contro il 18% del 2021. È quanto emerge da un’indagine condotta da Fòrema, ente di formazione di Assindustria VenetoCentro, dal titolo Survey 2022: Indagine sui fabbisogni professionali delle imprese, condotta su di un campione di 208 intervistati tra HR manager, imprenditori, responsabili di funzione. Il 45% degli intervistati rappresenta imprese di dimensioni medie e grandi, e il comparto metalmeccanico rappresenta quasi la metà del panel.

Rispetto al 2021 cresce l’offerta di lavoro

Le percentuali di assunzioni crescono ulteriormente per i settori metalmeccanici (85%) e dei servizi tecnologici (89%), e il 79% delle imprese si dichiara disponibile all’utilizzo degli strumenti più tradizionali. Il contratto a tempo indeterminato è proposto nel 40% dei casi, seguito dal contratto a tempo determinato (22%) e l’apprendistato (17%). Diminuisce il peso dei contratti di somministrazione, ovvero le assunzioni tramite agenzia interinale (6%, contro il 10% del 2021).
I profili al top per il 2022 sono il progettista tecnico (29%), l’addetto alla logistica (15%) e l’addetto amministrativo contabile (10%). La priorità va ai profili di addetti alla produzione di livello manageriale, in grado di governare processi e gruppi di lavoro (11%), i tecnici informatici e i programmatori (9%, contro il 4% dello scorso anno).

Tirocinio: il metodo preferito per facilitare l’inserimento delle nuove risorse

Un quarto degli intervistati (26%) collega le assunzioni al normale turnover e ai pensionamenti, mentre circa la metà (48%) all’aumento delle commesse e della mole di attività da fare. Il 26% degli inserimenti è originato da un vero processo di trasformazione organizzativa, che ha avviato nuovi processi da presidiare (13%) o ha creato la necessità di nuovi ruoli prima non contemplati (13%).
Il tirocinio è il metodo preferito per facilitare l’inserimento delle nuove risorse (59%), seguito dai corsi di formazione brevi o lunghi (25%). L’88% del panel dichiara tuttavia che sta riscontrando difficoltà nel reclutare il personale (contro il 69% del 2021).

Grandi aziende più in difficoltà delle Pmi

Le grandi imprese appaiono ancora più in difficoltà delle Pmi. Soprattutto per il reclutamento di figure operative da inserire in produzione (56%), in forte aumento rispetto al 45% del 2021. Il 57% degli intervistati dichiara di non riuscire a ingaggiare nuovo personale necessario per mancanza di figure disponibili, perché sono già in forza presso altre aziende, o perché il sistema dell’istruzione e della formazione non riesce a coprire la domanda (44% nel 2021). A questo dato si aggiunge un ulteriore 19% che segnala come causa principale un disallineamento tra le competenze presenti sul mercato e quelle necessarie per operare efficacemente nel proprio contesto organizzativo. Nel 17% dei casi, si segnala in via esclusiva o accessoria il tema della scarsa attrattività del ruolo offerto, delle mansioni richieste o dell’azienda nel suo complesso.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *