Cybercrime, è la terza economia al mondo

Il Rapporto Annuale sulle Minacce Informatiche di Thales in Italia evidenzia un preoccupante aumento del numero di attacchi informatici, tanto da essere una vera e propria economia mondiale. Eppure, una grandissima parte di questi reati non viene denunciata per timore di perdere credibilità. 
“Si stima che il mondo del Cyber Crime sia la terza economia mondiale, subito dopo Stati Uniti e Cina”, a dirlo a Roma in occasione della cerimonia di premiazione dei vincitori di Cyber X Mind4Future, il programma di formazione evoluta ed esperienziale sui temi della sicurezza cibernetica ideato da Leonardo e il centro di competenze Cyber4.0, è stato Tommaso Profeta, Managing Director della Divisione Cyber & Security Solutions di Leonardo.  “Una dimensione rilevantissima – ha sottolineato Profeta – da cui si capisce quale sia la necessità di dotarsi di figure professionali capaci di fronteggiare la minaccia. Ad oggi sono 3,4 milioni le persone che mancano nel mondo per colmare questo gap”. Numeri che testimoniano la necessità di puntare in modo deciso sulla formazione di giovani esperti e acne in generale di aumentare la consapevolezza dei pericoli del mondo digitale, tanto che l’85% degli attacchi vanno a buon fine a causa di un qualche errore umano.

Una Academy per imparare

In questo senso si inserisce la Cyber & Security Academy di Leonardo, che rappresenta un’importante risposta a questa esigenza, offrendo un’alta formazione sia a operatori tecnici che a personale non specializzato ma con ruoli chiave all’interno di aziende o pubblica amministrazione. Il nuovo direttore dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale, Bruno Frattasi, sottolinea come la sicurezza informatica sia un problema che coinvolge l’intera cittadinanza, non solo le imprese o le pubbliche amministrazioni, e come sia necessario prevenire la diffusione di dati personali o il blocco di servizi alla cittadinanza. 

In Italia il 51% delle aziende non ha un piano di protezione

Il Rapporto Annuale sulle Minacce Informatiche pubblicato da Thales fa emergere ulteriore segnali allarmanti. Ad esempio, si scopre che non solo il numero di cyberattacchi in Italia sia in sensibile aumento, ma anche che più della metà delle aziende (51%) non ha un piano per proteggersi. E’ evidente dunque l’urgente necessità di investire nella sicurezza cibernetica, anche perchè “c’è una parte di questi attacchi che non conosciamo, una parte sommersa che per molti motivi non conosciamo” ha detto Frattasi. “Si tratta a volte si tratta di attacchi ‘invisibili’ ossia non individuabili se non con molto ritardo, ma c’è anche riluttanza a dire di essere attaccati, si teme di perdere la reputazione e non ci si vuole mostrare parte sommersa che forse pesa di più deboli”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *