App di incontri: il 38% degli italiani ha paura delle truffe

Si cerca l’amore e si trova una truffa, con tanto di tentativo di sottrazione di denaro o di identità digitale. Le app di incontri agli occhi dei nostri connazionali sono un universo oscuro e pericoloso, come emerge dal sondaggio globale commissionato sul tema da Kapersky, nota azienda specializzata in cyber security.

Secondo i risultati emersi dal sondaggio,38% degli intervistati italiani ha paura ad usarle proprio perché teme di poter essere raggirato da truffatori, mentre il 37% non si fida delle persone incontrate tramite queste applicazioni. Guardando agli italiani presi di mira dai criminali informatici attraverso le app di dating, solo il 9% ha risposto positivamente mentre il 32% ha dichiarato di essere entrato in contatto con dei malintenzionati ma di essere poi riuscito ad evitare la truffa. 

Truffe online, se le conosci le eviti

Tra i diversi tipi di truffe che si possono trovare nelle app di incontri, gli utenti italiani hanno riscontrato più spesso il catfishing (54%) seguito da link o allegati dannosi (20%) e furto d’identità (18%). Inoltre, dall’indagine è emerso come prestare attenzione e conoscere le tattiche dei truffatori aiuti gli utenti a non cadere nel tranello di malintenzionati. Ad esempio, non lasciarsi convincere a versare del denaro ha evitato al 54% degli italiani di essere truffato mentre prestare attenzione e rendersi conto che il profilo fosse falso ha evitato brutte sorprese al 47% degli intervistati. Il 43%, invece, non ha dato seguito ai messaggi sospetti mentre il 9% ha dubitato di fronte al rifiuto di fare una videochiamata. Un ulteriore problema per le app di incontri è l’assenza di privacy. Il 23% degli intervistati italiani, infatti, teme che i propri dati personali vengano diffusi online mentre il 14% degli utenti ha rimosso il proprio profilo dall’app di dating per mantenere private le proprie informazioni personali.

Le regole per difendersi

Per evitare truffe durante gli incontri online, Kaspersky consiglia di controllare sempre le impostazioni sulla privacy dei propri account social media e app di incontri, per assicurarsi che i dati sensibili, come l’indirizzo di casa o il luogo di lavoro, non siano resi pubblici.
Un’altra buona dritta da seguire è quella di utilizzare una soluzione di sicurezza efficace che offra una protezione avanzata su diversi dispositivi, gestendo nel modo più veloce e sicuro le autorizzazioni e proteggendo dal phishing e da altre minacce.
Infine, è sempre meglio non condividere il proprio numero di telefono o il contatto di un’app di messaggistica. È più sicuro utilizzare le piattaforme di messaggistica integrate nelle app di incontri, almeno finché non si è sicuri di potersi fidare della persona con cui si sta chattando.

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Riflessioni per l’acquisto di un nuovo condizionatore

Per scegliere bene il tuo nuovo condizionatore d’aria bisogna innanzitutto dire che questi prevedono una unità esterna e una o più unità che vanno installate all’interno. Dunque la prima cosa a cui devi pensare è quante stanze hai bisogno di rinfrescare e chiaramente la quadratura di ogni ambiente.

Se hai bisogno di rinfrescare un’unica stanza, di dimensione massima di 35 metri quadrati, va bene anche un condizionatore che sia tra gli 8000 e i 12000 BTU. Negli ambienti più grandi è bene scegliere un condizionatore di potenza che oscilli tra i 15000 i 18000 BTU.

Nel caso in cui tu abbia necessità di rinfrescare più di una stanza, in questo caso potresti pensare ad esempio ai condizionatori dual split. Questi prevedono una unità esterna e una, due, tre o addirittura quattro unità interne in base a quante stanze desideri rinfrescare.

In questo caso devi fare particolare attenzione alla potenza della tua unità esterna dato che questa dovrà alimentare tutti gli apparecchi interni che vengono fissati a parete.

Come consumare meno energia?

Sicuramente, una delle caratteristiche cui devi fare attenzione è la classe energetica del condizionatore d’aria che stai andando da acquistare.

Al momento la classe energetica A+++ è quella che garantisce migliore rendimento energetico e minori consumi. Una macchina di questo tipo ti consentirà sicuramente di risparmiare in bolletta.

Caratteristiche dei condizionatori più moderni

I condizionatori più moderni sono dotati di interessanti caratteristiche che li rendono particolarmente appetibili. Tra queste, assoluta priorità per chi desidera vivere in una casa smart, è quella di optare per un climatizzatore con WiFi (esistono diversi modelli di condizionatori Mitsubishi in proposito), i quali possono essere totalmente controllati tramite smartphone.

Ciò significa ad esempio che potrai accendere il tuo condizionatore quando stai per rientrare in casa e trovare già una temperatura ottimale nel momento in cui apri la porta.

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Novità per WhatsApp, si può entrare nelle chiamate di gruppo già in corso

WhatsApp cambia, o meglio è già cambiata: da pochi giorni si può infatti entrare nelle videochiamate o nelle chiamate di gruppo anche quando sono già iniziate.
“Introduciamo una nuova funzionalità che consente di partecipare a una chiamata di gruppo, anche se è già iniziata. La possibilità di partecipare a una chiamata in un secondo momento elimina la pressione di dover rispondere alla chiamata di gruppo non appena inizia. Inoltre, rende le chiamate di gruppo su WhatsApp spontanee e semplici come una conversazione di persona”, ha annunciato l’app di messaggistica di Mark Zuckerberg con un post apparso sul suo blog. “Abbiamo anche creato una schermata che contiene informazioni sulla chiamata: mostra chi è già collegato e chi è stato invitato a partecipare, ma non si è ancora aggiunto. E, anche se fai clic su ‘Ignora’, puoi unirti in seguito direttamente dalla scheda chiamate in WhatsApp”.

Come opera la nuova funzione

Prima, se si ignorava o se si rifiutava l’invito a una chiamata di gruppo, WhatsApp impediva di entrare nella conversazione in un secondo momento. Oggi invece questo problema è superato e, anzi, si potrà entrare e uscire dalla chat tutte le volte che si vuole. Per farlo è necessario disporre dell’ultimo aggiornamento di WhatsApp e avviare regolarmente la chiamata o la videochiamata. Basta scegliere fino a sette persone per inviare loro un invito a partecipare, che possono accettare o ignorare. A questo punto, il funzionamento è molto semplice: se si è perso oppure se si è ignorato l’invito a unirsi a una chiamata di gruppo, basta andare sulla scheda Chiamate su WhatsApp per visualizzare tutte le call in corso che possono essere raggiunte. Fatto questo, basta un touch sulle info della chiamata per essere subito inseriti nel gruppo. Naturalmente, è sempre possibile vedere chi è attualmente collegato e tutte le altre persone che hanno un invito a partecipare. Proprio come le altre chiamate vocali e video, anche queste saranno crittografate end-to-end, preservando la privacy degli iscritti. 

L’app sempre più competitiva

Con tutte queste implementazioni, WhatsApp diventa sempre più simile ad analoghi servizi di messaggistica avanzata, come Zoom e Teams, in ascesa nei mesi del lockdown dove si è registrato un vero e proprio exploit del lavoro e della didattica a distanza. Non resta che aspettare nuovi sviluppi che, viste le recenti novità, non tarderanno ad arrivare. 

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Più tasse alle aziende che utilizzano risorse naturali scarse

Il nuovo sondaggio di Ipsos, condotto in collaborazione con il World Economic Forum, ha raccolto e analizzato le opinioni dei cittadini globali in merito allo sfruttamento delle risorse naturali da parte delle aziende. Il sondaggio è stato eseguito tra il 21 maggio e il 4 giugno 2021 su 19.510 adulti in 28 Paesi del mondo attraverso un questionario online. Cosa pensano quindi i cittadini del mondo in merito all’utilizzo di risorse naturali scarse per la produzione e realizzazione di prodotti? L’85% degli intervistati ritiene che le informazioni relative all’utilizzo di risorse naturali scarse dovrebbero essere incluse nelle etichette dei prodotti, e il 71% pensa che le aziende che usano tali risorse dovrebbero pagare tasse aggiuntive. 

In Italia il 73% è d’accordo ad aumentare le tasse alle aziende

Il sondaggio Ipsos rivela che a livello internazionale il 71% degli intervistati ritiene che le aziende che usano risorse naturali scarse per la realizzazione dei propri prodotti dovrebbero pagare tasse aggiuntive per il loro uso, anche se ciò significherebbe aumentare significativamente il prezzo finale dei prodotti.  Tra i 28 Paesi esaminati, una tassazione maggiore per le aziende che utilizzano risorse naturali scarse è maggiormente condivisa in Cina (85%), India e Colombia (84%) e Cile (83%), e meno condivisa in Giappone (47%), Polonia (50%) e Stati Uniti (60%) e Ungheria (64%). In Italia, la percentuale di intervistati d’accordo con una maggior tassazione per l’utilizzo di risorse naturali scarse al fine di produrre e realizzare prodotti, pari al 73%, si avvicina alla media internazionale. 

Ci vuole un’etichettatura appropriata sulle merci

Quanto all’etichettatura dei beni che utilizzano risorse naturali scarse per la loro produzione il sondaggio Ipsos rivela che a livello internazionale l’85% degli intervistati ritiene che le informazioni relative all’utilizzo di risorse naturali scarse dovrebbero essere incluse sulle etichette dei prodotti. Tra i 28 Paesi esaminati, un’etichettatura dei prodotti appropriata sulle merci è maggiormente condivisa in Colombia (93%), Malesia, Cina e Cile (91%) e meno condivisa in Giappone (75%), Germania e Stati Uniti (76%).  Anche in questo caso, la percentuale degli intervistati italiani d’accordo con l’inserimento delle informazioni relative all’utilizzo di risorse naturali scarse nelle etichette dei prodotti, si avvicina alla media internazionale, con l’83% di opinioni positive.

Una strategia diversa da “prendere-produrre-eliminare”

Dai dati Ipsos la necessità di ridurre il consumo e lo spreco sembra quindi essere ampiamente riconosciuta. Ma come procedere? Secondo il World Economic Forum una strategia chiave per ridurre i consumi e proteggere le risorse naturali è quella di allontanarsi dal nostro attuale approccio ai consumi, basato su “prendere-produrre-eliminare”, verso un’economia più circolare. I sostenitori dell’economia circolare propongono alcune modalità alternative di produzione, che potrebbero aiutare ad affrontare i problemi di sovraconsumo e scarsità delle risorse. In particolare, i prodotti dovrebbero essere progettati per sfruttare meno risorse e produrre meno rifiuti, i materiali usati per produrre i beni dovrebbero essere riutilizzati, e le risorse naturali dovrebbero essere protette e rimpiazzate.

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Estate con Fido e Micio, i consigli per una vacanza serena

Per le famiglie che hanno adottato un cane o un gatto nel periodo di pandemia l’estate 2021 potrebbe essere la prima esperienza di viaggio e di soggiorno prolungato fuori casa con l’amico peloso. E proprio pensando a chi trascorrerà le vacanze insieme al pet per la prima volta, ecco i suggerimenti elaborati con la consulenza della Dottoressa Sabrina Giussani, Medico Veterinario esperto in comportamento animale e presidente senior di S.I.S.C.A. (Società Italiana Scienze del Comportamento Animale) affinché le vacanze siano un momento speciale per essere felici insieme.

In vacanza con il cane

Meglio scegliere una località dove sia agevole fare passeggiate e con aree verdi nelle vicinanze. Oltre al libretto sanitario, occorre ricordare di portare il suo cibo, le sue ciotole ecc. E non dimenticare la museruola. Arrivati a destinazione, sistemare subito l’alloggio in modo che il cane abbia tutte le sue risorse a disposizione. Importante l’uso dei feromoni, che inviano un messaggio naturale di calma e serenità. Nei primi giorni, va poi evitato di lasciarlo completamente solo. Nei primi giorni, via libera a passeggiate esplorative nei dintorni, mappare insieme il territorio, trovare percorsi piacevoli, ma niente escursioni impegnative, soprattutto se il cane è poco allenato. E se durante la vacanza si verificano momenti in cui deve restare da solo meglio lasciare una luce accesa, la ciotola dell’acqua fresca, e giocattoli a disposizione.

In viaggio con il gatto

Quando invece si viaggia con un gatto, è molto più rilevante della scelta della tipologia di destinazione. Una buona opzione è un appartamento/residence al secondo o terzo piano, con balcone o terrazza. Importante verificare, soprattutto per località calde, la presenza dell’aria condizionata. Anche in questo caso portare il cibo abituale, le sue ciotole, i giochi che preferisce, le cuccette, il tiragraffi e la cassetta igienica. Non dimenticare il libretto sanitario e i prodotti di salute e igiene di uso abituale, e gli antiparassitari. Arrivati nella nuova dimora, meglio allestire subito una sistemazione di accoglienza, con tutte le sue “cose”, in un ambiente unico, ad esempio la camera da letto.

Gli errori più comuni

Ci sono comportamenti che messi in atto in modo inconsapevole possono causare disagio nel nostro amico a quattro zampe e trasformare la vacanza in uno stress.
“L’errore più comune è sottoporre il cane o il gatto a un eccesso di stimoli: troppe persone, troppi rumori, tanti cani, troppi cambiamenti, ad esempio chi cambia più alberghi… tutto troppo e troppo velocemente – piega la Dottoressa Giussani -. Questo può rendere la vacanza difficile da gestire, causando nel cane difficoltà a uscire in passeggiata, o nel gatto la tendenza a nascondersi per lungo tempo”.
Evitare quindi di forzare il cane o il gatto a esplorare tutte le stanze appena arrivato nella nuova casa, o lasciare il cane da solo per lungo tempo appena arrivati. Oppure, liberare il gatto lasciando andare all’esterno in un luogo che non conosce.

Famiglie, la spesa mensile in calo del 9% nel 2020

Secondo l’Istat, nel 2020 la stima della spesa media mensile delle famiglie residenti in Italia è di 2.328 euro. Il dato, rispetto all’anno precedente, fa segnare una flessione del 9%. Considerata la dinamica inflazionistica (-0,2% la variazione dell’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività), il calo in termini reali è appena meno ampio (-8,8%). 

Flessione record dal 1997

La flessione registrata nel 2020 è la più accentuata dal 1997 e riporta il dato medio di spesa corrente al livello del 2000. Nel biennio 2012-2013, quando si verificò la flessione più ampia nel periodo considerato, il calo rispetto al 2011 era stato complessivamente del 6,4%, decisamente meno rispetto a quanto si è appena verificato. 

Cifre stabili per alimentari e casa

Rispetto al 2019, rimangono sostanzialmente invariate la spesa per Alimentari e bevande analcoliche (468 euro al mese) e quella per Abitazione, acqua, elettricità e altri combustibili, manutenzione ordinaria e straordinaria (893 euro mensili, di cui 587 euro di affitti figurativi). Comprensibilmente, del resto, visto che l’effetto del Covid-19 su queste voci non è stato particolarmente pesante.

Su alberghi, ristoranti e spettacoli il calo più drastico

La spesa per tutti gli altri capitoli, che nel 2020 vale complessivamente 967 euro al mese, scende invece del 19,3% rispetto ai 1.200 euro del 2019. Le diminuzioni più drastiche riguardano i capitoli di spesa sui quali le misure di contenimento hanno agito maggiormente e in maniera diretta, cioè Servizi ricettivi e di ristorazione (-38,9%, 79 euro mensili in media nel 2020) e Ricreazione, spettacoli e cultura (-26,4%, 93 euro mensili), seguiti da Trasporti (-24,6%, 217 euro mensili nel 2020) e Abbigliamento e calzature (-23,3%, 88 euro mensili). Da notare che il calo delle spese delle famiglie è diffuso su tutto il territorio nazionale. Nel 2020, la voce di spesa che le famiglie hanno maggiormente limitato è stata quella relativa ai viaggi e alle vacanze. La spesa media mensile per una famiglia di una sola persona è pari a 1.716 euro, ovvero il 72% circa di quella delle famiglie di due componenti e il 63% circa di quella delle famiglie di tre componenti. Come saranno le rilevazioni per il 2021? Non buone, almeno per quanto riguarda la prima parte dell’anno. Secondo stime preliminari, infatti, la spesa media mensile nel primo trimestre del 2021 diminuisce del 3,4% rispetto allo stesso trimestre del 2020, a causa del persistere della crisi sanitaria. 

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I Millennials sono pronti ad andare in vacanza

L’estate 20121 è alle porte, e in questa seconda stagione turistica estiva in compagnia del Covid-19 i Millennials sono pronti a partire e andare in vacanza. Lo afferma WeRoad, la community di giovani viaggiatori, che all’interno dell’Osservatorio sul mondo del travel ha condotto una ricerca sulle vacanze dei Millennials, a cui hanno partecipato 1.721 utenti di età compresa tra i 21 e i 40 anni. Alla domanda “cosa farai quest’estate?” l’86% ha affermato che quest’anno viaggerà, mentre il 17% di loro nel 2020 aveva preferito rimanere a casa. La grande maggioranza quindi non vede l’ora di viaggiare, ma dove andrà? IN questo caso, le risposte si dividono tra chi rimarrà in Italia (44%), chi visiterà un Paese europeo (43%), e chi è convinto che farà un viaggio intercontinentale (13%).

Vacanza zaino in spalla o città d’arte?

Sebbene il 47% affermi che prenoterà all’ultimo momento, il 46% ha già prenotato entro maggio: a sorpresa si inverte il trend del last minute, che sembrava un’eredità della pandemia destinata a rimanere. E quale sarà il mood estivo del 2021? Il 44% non vede l’ora di partire per una vacanza tutta mare e spiaggia, il 25% non rinuncerà allo zaino per un’avventura on the road, e per il 25% “l’importante è essere immersi nella natura”, mentre il 6% visiterà una città d’arte. Quanto al tempo di permanenza, il 69% conferma di voler stare lontano da casa tra i 7 e i 10 giorni, il 24% vorrebbe partire per almeno due settimane, mentre cresce il fronte (7%) di chi organizzerà uno o più week-end per ferie distribuite lungo tutta la stagione.

Prenotare sì, ma prima la certezza di regole certe 

Ma il 14% non viaggerà, perché se il 34% l’ha fatto nel 2020 e crede sia rischioso, il 22% non ha ferie, e il 44% non ha abbastanza soldi. Alla domanda “cosa ti spingerebbe a prenotare”, il 57% vorrebbe contare su flessibilità per modifiche e cancellazioni, il 42% partirebbe se coperto da un’assicurazione, il 33% pensa che sarebbe utile applicare uno sconto sul prezzo, magari per fare un tampone ed essere più sicuri prima di partire, e il 37% aspetta date e regole certe che valgono però per tutto il periodo delle vacanze.

Sarà un’estate mediterranea: sole, mare, e boom di viaggi in barca

“La voglia di viaggiare non è mai sparita, anzi le restrizioni l’hanno accesa ancora di più. La differenza è che ora finalmente le persone stanno prenotando – commenta Erika De Santi, co-founder e Managing Director di WeRoad -. I numeri confermano che sarà un’estate prettamente mediterranea: sole, mare e via alla scoperta dei paradisi dietro l’angolo. Rispetto ai prodotti prevediamo il boom per i viaggi in barca. La ricerca conferma poi che si sta creando una particolare nicchia di mercato: coloro che vogliono fare un’esperienza on the road, ma non vogliono rinunciare alle comodità di hotel o di un transfer a 5 stelle per rigenerarsi”.   
Per quanto riguarda il mezzo di trasporto considerato più sicuro, riporta Ansa, al primo posto c’è l’aereo (47%), poi il treno (32%) e l’auto (21%). Tra le accomodation invece il preferito è l’hotel (66%), seguito dall’appartamento (17%), e per il restante 17% un B&B.

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Continua la crescita record per l’e-commerce

Nei primi sei mesi del 2021 5 italiani su 6 fanno acquisti sul web una volta al mese, pari al 5% in più di acquirenti digitali rispetto al 2020. 
In Italia continua quindi la crescita record dell’e-commerce, trainato soprattutto dal settore dell’Elettronica. Secondo l’ultima rilevazione di Idealo il mercato digitale italiano è dominato dagli acquirenti abituali, che rappresentano il 61,1% del campione, ma a questa percentuale va aggiunta la quota del 23,9% di acquirenti intensivi, ovvero coloro che acquistano almeno una volta a settimana. Il 15,0% degli intervistati, inoltre, dichiara di fare shopping online una volta ogni trimestre o meno, rientrando così nella fascia degli acquirenti digitali sporadici.

Nel 2020 i settori più cercati sono Elettronica e Moda & Accessori 

Più della metà dei consumatori digitali italiani poi fa una comparazione dei prezzi e acquista online un prodotto di Elettronica. Sulla base dell’andamento delle intenzioni di acquisto (score da 0 a 100) registrate sul portale di Idealo, nel 2020 gli articoli di Elettronica sono stati infatti i più cercati (score 100,0). Seguono la Moda & Accessori (44,9), Arredamento & Giardino (37,8), Sport & Outdoor (28,2), Salute, Bellezza & Drogheria (27,9), Bambini & Neonati (17,3), Auto & Moto (16,7), Giocattoli & Gaming (15,0), Mangiare & Bere (3,8) e Prodotti per animali (1,5).

Nella top 10 dei prodotti smartphone al primo posto

Per quanto riguarda i prodotti più cercati online in Italia nel 2020, al primo posto figurano gli Smartphone (100,0), seguiti da Sneakers (53,0), Televisori (28,7), Smartwatch (23,2), Scarpe da corsa (21,1), Notebook (19,6), Console di gioco (15,8), Cuffie (15,4), Tablet (15,4) e Frigoriferi (14,1). Nel 2020 i prodotti sui quali acquistando nel periodo più conveniente si è potuto risparmiare di più nell’arco di un anno sono stati invece Disinfettanti (-49,7%), Tablet (-40,4%), Stampanti multifunzione (-32,2%), Notebook (-21,7%), Televisori (-21,5%), Aspirapolvere (-21,3%), Smartwatch (-18,5%), Console di gioco (-16,8%), Frigoriferi (-16,4%) e Avvitatori (-14,8%).

Le macrocategorie con la maggiore crescita di interesse rispetto al 2019

Anche se nel 2020 i consumatori digitali italiani hanno cercato e confrontato principalmente i prezzi di smartphone e di prodotti legati all‘elettronica di consumo, la pandemia ha reso ‘popolari’ nuovi prodotti, come ad esempio i gel disinfettanti. Le macrocategorie con la maggiore crescita di interesse online rispetto al 2019, riporta Adnkronos, sono state Arredamento & Giardino (+190,5%), Drogheria & Salute (+164,7%), Mangiare & Bere (+159,2%), Prodotti per animali (+116,5%), Elettronica (+96,7%), Sport & Outdoor (+96,3%), Bambini & Neonati (+91,5%), Giocattoli & Gaming (+88,7%), Auto & Moto (+83,6%), Salute & Bellezza (+80,8%) e Moda & Accessori (+72,7%).

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Guardare annunci immobiliari per curiosità: è il property porn

Sfogliare annunci immobiliari pur senza avere intenzione di cambiare casa, giusto per curiosità, magari per sognare abitazioni favolose, oppure per tenersi aggiornati sui costi. È il cosiddetto property porn, una pratica a cui si dedica un italiano su tre. Secondo la survey di Immobiliare.it, che ha coinvolto circa 2.000 utenti attivi sul portale di tutte le fasce d’età, il 33% ha infatti ammesso di utilizzare il sito non solo per cercare casa, ma anche come fonte di svago. Una percentuale che sale fino al 47% negli under 25.

I giovani sono i più “guardoni”
Più della metà (56%) dei giovani e giovanissimi, ovvero la fascia 25-35 e gli under 25, guarda gli annunci pubblicati sul portale non solo per trovare la casa in cui vivere, ma anche, ad esempio, per cercare ispirazioni di arredamento. E ben il 23% degli under 25 lo fa per fantasticare su proprietà al di là delle proprie possibilità. In generale, anche se la maggioranza degli italiani (58%) ha utilizzato il sito anche in periodi della vita in cui non stava attivamente cercando casa, il 35% degli intervistati ha comunque confermato di voler cambiare casa entro l’anno. Un’esigenza che riguarda soprattutto il pubblico giovane, con percentuali che superano il 40% negli under 35.

Ai più maturi piace sognare in grande
Agli italiani piace sognare in grande: il 53% ha dichiarato di entusiasmarsi nel guardare soluzioni abitative da sogno, con picchi del 61% tra gli utenti più maturi, quelli compresi nella fascia d’età 45-60 e over 60. Un quarto degli utenti, tuttavia, si dice frustrato da questa attività, dal momento che si tratta di case che non riuscirà mai a permettersi. Percentuale che raggiunge quasi il 30% quando a rispondere sono i Millennials e la Gen Z. Questi ultimi sono anche i più invidiosi, il 25% vorrebbe infatti essere il proprietario degli immobili che si diverte ad ammirare attraverso lo schermo.

Le case più desiderate dagli italiani
Il vero sogno proibito degli italiani però rimangono le case a due passi dal mare (32%), percentuale che si alza al 37% fra gli over 60, o le costruzioni ultramoderne dal sapore contemporaneo (27%). I più affascinati da soluzioni abitative di design rimangono i giovani e i giovanissimi, con percentuali che arrivano rispettivamente al 38% e al 45%.
Ricercate invece dalla fascia più agée anche le case antiche (19%, a fronte di un generale 13%): probabilmente il fascino di altri tempi le rende l’opzione ideale per il “buen retiro”.
Casa dei sogni sì, ma nel circondario. Tra quanti guardano le case per diletto, infatti, quasi la metà (46%) imposta la ricerca nella città in cui già vive, e solo il 17% si trasferirebbe altrove. Percentuale quest’ultima, riporta Ansa,  che sale al 24% quando a fare progetti sono gli over 60, più propensi a cambiare vita.