GenZ, Millennials e le elezioni 2022: come si sono espressi? 

Le analisi post-voto di Ipsos, effettuate dal team di Public Affairs dopo le elezioni politiche dello scorso 25 settembre, rivelano come ogni partito risulti più o meno attrattivo da specifiche categorie o fasce sociali. Emergono evidenti differenze di atteggiamento verso la politica tra i giovanissimi fino ai 26 anni (GenZ) e i giovani adulti tra i 27 e 41 anni (Millennials). Se tra i GenZ, ad esempio, FdI ha un consenso molto limitato, tra i Millennials questo si avvicina sensibilmente al dato medio nazionale. Millennials e GenZ premiano poi il M5S, sovrarappresentato di diversi punti per entrambe le generazioni, così come SI/Verdi, anche se molto più tra la GenZ.

I partiti e l’astensione

Al contrario, su partiti come Lega e IV/Azione il giudizio è opposto: la Lega (e in parte Forza Italia) è più votata rispetto alla media nazionale da Millennials e meno dalla GenZ, mentre il contrario è vero per il terzo polo. Un’altra costante poi è la scarsa attrattività del PD. Il livello di astensione tra la GenZ si colloca poco sotto alla media nazionale (35%), superiore solo a quella dei Boomers (30%). Significativamente più alta l’astensione di Millennials e GenX (45% e 40%). In generale, la GenZ ha una visione più ottimista e fiduciosa, mentre i Millennials sono molto più arrabbiati e percepiscono un sentimento di esclusione sociale, che si riversa sui livelli di interesse e partecipazione.

Due modi diversi di vivere la democrazia

L’atteggiamento più positivo e ottimista della GenZ per la democrazia si riflette anche sulla validità del progetto europeo (messa in discussione dal 36% dei GenZ, dal 46% dei Millennials e dal 47% della GenX) e sull’interesse per la politica (su una scala da 1 a 10, il voto medio è 5,9 per la GenZ e 4,8 per i Millennials). L’unico elemento che accomuna le due generazioni e le contrappone a Boomers (nati tra 1946-1964) e Silent (1928-1945) è il tema delle ‘nuove famiglie’: entrambe rifiutano nettamente l’idea che l’unica ‘vera’ famiglia sia quella ‘tradizionale’, un’idea invece maggioritaria nella popolazione più anziana.

Il confronto con le altre generazioni

Nel suo ottimismo, la GenZ assume un profilo di attitudini simile alle generazioni più anziane, in particolare nell’interesse verso la politica. Sono infatti GenZ, Boomers e Silent le generazioni dove questo dato raggiunge la sufficienza, mentre Millennials e GenX sono decisamente più in basso. Le fasce di età intermedie (tardi Millennials e GenX) sono le più propense all’astensione o al voto di protesta. Nel corso degli ultimi 20-30 anni si è assistito a un decadimento del dibattito pubblico e una trasformazione della politica da scontro di ideali/valori a un confronto privo di visioni e aspirazioni. La GenZ non ha vissuto questo decadimento, e rivela un minore attaccamento a partiti e ideologie.

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